Domani sarò nuovamente ad Abbadia San Salvatore per parlare con i giovani della proposta del Parco Nazionale dell’Amiata e molto probabilmente di geotermia. Su entrambe le questioni sono pronto ad ascoltare ogni proposta pur partendo da posizioni per noi chiare che comunque vorrei definire.
E’ la precisazione che fa Riccardo Galligani, candidato capolista della Lega per la Provincia di Siena.
Sul Parco naturale sono favorevole. L’intera montagna raccoglie siti di rara bellezza che vanno tutelati nel loro insieme. Vedo nel Parco un’opportunità di valorizzazione dell’offerta turistica e di tutti i comparti economici collegati. Deve essere chiaro però che l’eventuale realizzazione di tale progetto non dovrà porre ulteriori vincoli che impediscano alla popolazione di fruire delle proprie risorse e di disporre del proprio territorio. Ci deve essere la garanzia che si possano sviluppare tutte quelle attività che possano creare sviluppo e posti di lavoro per i giovani del Monte Amiata.
Per quanto riguarda lo sfruttamento delle risorse geotermiche amiatine invece, in passato abbiamo sempre espresso delle posizioni critiche non sulla geotermia in quanto tale, quanto su uno sfruttamento incontrollato di quella amiatina, che da studi quotati, presenta importanti criticità legate al proprio impatto ambientale, il quale rischia di incidere addirittura sulla salute dei cittadini.
Ho più volte affermato che l’Amiata ha già dato ampiamente su questo fronte; studi epidemiologici evidenziavano dati molto preoccupanti per l’incidenza di determinate malattie.
Ribadisco che, tuttavia, su progetti così importanti si debbano esprimere prima di tutto i cittadini di tutti i comuni della montagna, poiché saranno loro che subiranno l’impatto di tali impianti. Noi non siamo aprioristicamente contrari alla geotermia, purché le nuove tecnologie estrattive diano la garanzia totale della sostenibilità ambientale non solo riguardo alle emissioni atmosferiche, ma soprattutto sulla salvaguardia delle falde acquifere. Fintanto non ci saranno, non ritengo opportuno che si prosegua su una strada senza garanzie.
D’altro canto, ritengo che per quanto riguarda le centrali attualmente attive, si debbano rivedere i termini degli accordi economici sottoscritti con Enel, che sicuramente deve riversare sul territorio risorse ben maggiori di quelle finora stabilite.